Editoriale studio Borriero

“Chi ritorna e chi parte...”


Se ben ricordate ,in  qualche editoriale fa affrontavo il problema che ora voglio concludere: la visione del presente è soggettiva e la realtà  che abbiamo è quella che vogliamo, volontariamente o involontariamente.  Che la visione che abbiamo sia soggettiva è inutile da spiegare: la nostra psicologia lo ammette ormai senza riserve e non può che essere così: ognuno di noi vede e giudica secondo il proprio vissuto, la propria esperienza, la propria cultura e l’ambito in cui è nato.  Sul fatto che la realtà è quella che meritiamo è un po’ più difficile da comprendere, ma “qui la dico e qui la nego”, cioè vale solo per me.  Se ogni cosa ha un senso ed un fine, ogni cosa ha una causa da cui è stata generata. Ergo, se in natura niente esiste che non abbia un fine, uno scopo, questo fine è raggiunto attraverso a delle situazioni che  sono generate intenzionalmente e siccome queste esperienze hanno il solo fine di farci star meglio, la causa generatrice è da noi cercata intenzionalmente o meno. Ecco tutto. E quindi per tornare a noi, la situazione che stiamo vivendo non potrà che condurci ad una grado di comprensione maggiore per il nostro bene.